Laboratori emozionali: la nostra terra

Data: 15/06/2023

 

Cosa rende ridente la campagna, questo canterò, Mecenate, la stagione in cui si dissoda la terra, si legano agli olmi le viti; come si governa il bestiame, si allevano le greggi e l’esperienza che esigono le piccole api. Voi, voi luci splendide dell’universo che guidate nel cielo il corso dell’anno; e Libero e Cerere nutrice, se in grazia vostra sulla terra si mutò in spiga fertile la ghianda caonia e all’acqua d’Achelòo si mescolò il vino; e voi, Fauni, venite, dei che aiutate chi vive nei campi, venite insieme, Fauni e Driadi fanciulle: io canto i vostri doni. (Virgilio, Georgiche , Proemio, vv 1-12) 

Non sarà un caso se Virgilio, maestro e autore di Dante, sia partito dalla “terra”. L’autore ci parla della  perseveranza del contadino. Della fedeltà e della fiducia del contadino. Della gratitudine del contadino verso il dono della terra, sicuro che la sua stessa terra prima o poi germogli e scopra il suo volto ricco di frutti. Le Georgiche e le Bucoliche virgiliane sono visione di totalità, di grandezza dal punto di vista della terra, in analogia a quei greci che intravidero la stessa grandezza nel luccichìo del mare immenso. Se ascoltiamo la voce della terra, della terra di Policoro, lavorata dagli uomini e dalle donne, possiamo cogliere  un’eco antico. 

Permane, come un fiume carsico nell’opera faticosa e costante del contadino, uno sguardo sulla vita reale, dura e bella. La guerra oggi, come ai tempi del poeta latino, imperversa, tuttavia il mondo degli alberi che danno frutto rimane intatto.

Per questo la pianura metapontina  spaziosa e fertile, che già aveva affascinato i coloni greci, nell’Ottocento venne parzialmente bonificata, nel secolo successivo, invece, la bonifica fu integrale e, a partire dagli anni Cinquanta, determinò anche per Policoro uno straordinario sviluppo agricolo, soprattutto in campo ortofrutticolo.

Le numerosissime aziende agricole sono specializzate nelle colture sia nei campi che nelle serre. Il nostro prodotto per eccellenza è la fragola. La Candonga, marchio di qualità della fragola che viene fuori dalla nostra terra ed è esportata in tutto il mondo. E la stessa Candonga rievoca in qualche modo la particolarità della nostra Policoro: l’incontro e l’accoglienza degli altri. Policoro, dopo la bonifica del bosco Pantano e a seguito della riforma fondiaria dell’ultimo scorcio degli anni ’50, infatti, ha accolto tanti di noi provenienti dalla collina. E la Candonga ha messo insieme tante piccole aziende creando un vero e proprio Club il Club Candonga, al quale appartengono tutti i produttori della Candonga Fragola Top Quality®, nato nel 2013 . Inoltre, l’origine della Candonga è riconducibile alla Spagna. Lì sette anni di incroci naturali  tra differenti varietà hanno portato l’azienda Planasa al brevetto della coltura. Incroci. Ecco cos’è Policoro. 

Sono gli under 35, a quanto pare, anche in questo nostro territorio, a correre verso la terra secondo una analisi della Coldiretti. E la presenza dei giovani sta rivoluzionando il lavoro nei campi. Il rinnovato fascino della campagna, per i giovani, si riflette  nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata, soprattutto per le nostre zone, un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo.

C’è un filo rosso che lega soprattutto qui, nel territorio di  Policoro, gli agricoltori giovani e meno giovani con i coloni greci e i contadini virgiliani: il desiderio e la decisione di vivere e spendersi per qualcosa di grande, quella grandezza a cui il mare e la zolla riecheggia.

Se fossi terra

 vorrei essere abbracciata dal verde delle foglie incatenate  nelle radici,

come fragola al calore del suo colore  , 

germoglio della vita.

(Michela Maramarco, 4A)

 

 

E’ possibile vedere qui tutti i lavori.